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Piero Cannata nasce a Palermo nel 1974.
Nel 1996 frequenta un corso di regia cinematografica e teatrale cofinanziato dal F.S.E., dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Siciliana, ottenendo la qualifica di regista.
Nel 1997 scrive e dirige Neuro, una cinica e irriverente parodia del cult hitchcockiano Psycho, a cui, tra il 1997 e il 2000, seguono altri tre episodi (Neuro 2, Neuro 3, Neuro– Il segreto di mammina).
Nel 1999, dopo un piccolo corto sperimentale dal titolo Spettri, Cannata si lancia nella produzione del suo primo thriller a tutto tondo, una storia breve, senza attori professionisti, infarcita di citazioni dagli horror più famosi e, soprattutto, ricca di autoironia. Il titolo del corto è Backstage e, da questo momento in poi, le cose cominciano a cambiare. Il corto viene subito selezionato in diversi festival nazionali e vince due menzioni speciali per la regia e la padronanza delle regole di genere.
Ma è solo l’anno successivo, con la nascita de L’altro Backstage, che il regista si impone definitivamente all’attenzione del pubblico e della critica. Il corto vince, infatti, il secondo premio al II Tohorror Film Fest di Torino e, insieme a Backstage e al terzo e conclusivo capitolo della trilogia, L’ultimo Backstage, girato nel 2001, si aggiudica il primo premio al II Alienante Film Festival di Milano e le prime entusiastiche recensioni su Internet.
Così, nel 2002, Cannata decide di girare un piccolo prequel della serie, dal titolo Prologo, in cui viene raccontato l’ultimo giorno di vita dei protagonisti del primo capitolo (al quale il corto, da questo momento in poi, sarà indissolubilmente legato, col titolo Prologo/Backstage) con lo scopo di fornire una serie di anticipazioni e di chiavi di lettura che renderanno più entusiasmante e complessa la visione dei capitoli successivi.
Sempre nel 2002, infine, avviene un’altra piccola svolta. Desideroso di misurarsi con una visione più adulta e sofferta dello slasher classico, il regista abbandona le atmosfere solari e in qualche modo ironiche dei precedenti lavori per tuffarsi a capofitto in una storia gotica e malsana, ambientata in una notte da incubo tra i boschi della Sicilia, in cui un gruppo di ragazzi incappa nella figura spietata di un killer incappucciato tormentato dalla solitudine. Il ritmo frenetico, la regia matura e la spontaneità degli attori, fanno subito di Se la notte finisse un piccolo cult, portando il corto ad aggiudicarsi una menzione speciale al III Tohorror Film Fest di Torino "per essere riuscito a spaventare veramente gli spettatori”, il premio per il miglior sonoro al V Immagini a Confronto di Villa San Giovanni (RC), il premio per il miglior lavoro in concorso e per la migliore regia al I Independent Horror Festival di Livorno, il secondo premio al III Alienante Film Festival di Milano, una segnalazione speciale della giuria alla prima edizione de La Notte Dei Corti Viventi di Termoli (CB), il premio per il miglior cortometraggio horror e il premio del pubblico alla prima edizione del Cuveglio Film Festival di Cuveglio (VA), il premio "Ascia d'Argento" per il miglior cortometraggio horror al XXIV Fantafestival di Roma e il primo premio, tema horror, al XIV Videoconcorso "Bettolle in...musica e immagine" di Sinalunga (SI). Inoltre, il lavoro viene recensito dallo scrittore e critico cinematografico Danilo Arona sulle pagine del famoso sito horror.it e proiettato la notte di Halloween in due serate a tema organizzate dallo stesso Horror.it a Milano e da Horror Cult e l'Istituto Stensen a Firenze.
Nel 2003 nasce, invece, Domani, un brevissimo thriller minimalista che racconta, in modo crudo ed efficace, la solitudine e la rabbia di un'anima in pena dimenticata dal mondo. Il piccolo corto, interpretato da una toccante Maria Luce Bondì, colpisce tutti per la sua immediatezza e la sua forte drammaticità, ritagliandosi presto uno spazio di tutto rispetto nel mondo dei cortometraggi underground. Il lavoro vince, infatti, una menzione speciale al III Festival del Cinema d'Amatore di Lioni (AV), il premio speciale della giuria al Joe D'Amato Horror Festival di Collesalvetti (LI), il premio della giuria per il miglior cortometraggio drammatico alla prima edizione del Cuveglio Film Festival (VA), il premio serata all'ottava edizione del festival L'Invasione degli Ultracorti di Roma, una menzione speciale per il particolare contributo artistico alla terza edizione dell'Akab Short Movie Festival di Roma e il terzo premio alla prima edizione di Menoditrenta Video e Film Festival di Figline Valdarno (FI).
Avviene nel 2004, però, il vero e proprio cambio di rotta di Cannata, che, scrivendo e girando Ellissi, stupisce tutti per la maturazione tecnico-artistica raggiunta e la notevole capacità dimostrata nella direzione degli attori. Il corto, che racconta la storia di una giovane moglie trascinata dal marito in una spirale di terrore e disperazione, dove il confine tra sogno e realtà si fa presto impalpabile, vince due premi al V Alienante Film Festival di Milano, uno per la regia, l'altro per l'interpretazione di Maria Luce Bondì, un premio per la sceneggiatura al IV Taglia Corto "Human Rights" Film Festival di Firenze, il premio Musicfeel al IV Akab Short Movie Festival di Roma, il premio per il miglior cortometraggio alla seconda edizione del festival Ardenza in Corto (LI), il premio per il miglior cortometraggio thriller/noir alla seconda edizione del festival Il Corto... in genere di Castel San Pietro Terme (BO), il primo premio, sezione cortometraggi, al VII Festival Cinematografico Europeo Amatoriale e Semiprofessionale di Villa Basilica (LU), il premio per la migliore regia e quello per la migliore interpretazione femminile alla prima edizione del Crimson Fest di Roma, il primo premio, sezione horror/thriller, al XV Videoconcorso "Bettolle in...musica e immagine" di Sinalunga (SI), una menzione speciale alla seconda edizione del Cyborg Film Festival di Anghiari (AR) e il primo premio, sezione Alta Tensione, alla terza edizione di Villanova in Corto (RA).
Nel 2006, invece, un grandioso ritorno alle origini. A dieci anni di distanza dall'originale, ecco che Cannata realizza un divertentissimo remake del suo primo corto, Neuro. Il titolo è Neuro Overture e ad interpretarlo è, ancora una volta, Daniele Marotta, affiancato da Maria Luce Bondì e Monica Zanforlin. Il corto ottiene subito il favore della critica, diventa un piccolo oggetto di culto, e viene premiato e applaudito in diversi festival nazionali. Vince, infatti, il premio per la migliore regia alla terza edizione del Cuveglio Film Festival (VA), il premio per la migliore commedia e una menzione speciale per l'intrepretazione di Maria Luce Bondì alla terza edizione de Il Corto...in genere di Castel San Pietro Terme (BO), il premio del pubblico e una menzione speciale per le interpretazioni femminili alla terza edizione del Pesarhorrorfest di Pesaro (PU), il primo premio, sezione Corrente Alternativa, alla seconda edizione di Villanova in Corto (RA) e il premio del pubblico, per il miglior cortometraggio comico, alla terza edizione di Mendicino Corto (CS).
Dal 2008 al 2015, il regista avvia una lunga e proficua colaborazione con l'I.T.T. Marco Polo di Palermo, realizzando ben sette cortometraggi, proiettati e premiati in diversi festival nazionali.
Nel 2018, Cannata decide, invece, di tornare al suo genere preferito e realizza Script, un fulminante corto horror, intriso di ironia e riflessioni metacinematografiche, con Daniele Marotta e Monica Zanforlin nel ruolo di due incauti sceneggiatori alle prese con un pericoloso soggetto.